Era il 1557 quando Tivoli era minacciata di essere completamente distrutta dalle truppe francesi che avevano in animo di radere al suolo la città e uccidere tutti i suoi abitanti colpevoli di aver dato ricovero in precedenza alle truppe del Duca d'Alba. Accadde allora che il Torquato Conti ideò uno stratagemma per porre in fuga i francesi che abbandonarono la città ripiegando verso Vicovaro.
"il Duca fè spargere voce che arrivavano gli Spagnuoli nemici. Mentre in isquadroni si ordinava la compagnia, un soldato italiano gridò : sacco! Torquato che a questo era accosto sguainò la spada e lo trafisse, dicendo Anch'io servo la Francia e 'l Papa! e disperatamente con lo stesso ferro si gettò addosso ai soldati. Questi alla vista d'un loro Capitano, di cui avevano tante volte sperimentato il coraggio, temendo ancora gli Spagnuoli che credeano alle porte e l'ira dè cittadini, si diedero alla fuga verso Vicovaro. Premendosi l'un l'altro su questo Ponte, molti capitombolarono nel precipizio. Il Duca vedendo un Cavaliero Guascone che non volea passar quella stretta, ma schiamazzava : sacco! gli afferrò le redini, e dato uno spintone al cavallo, rovesciolli ambedue nella voragine".
Lo stesso episodio è riportato dal Sante Viola in "Storia di Tivoli dalla sua origine fino al secolo XVII" del 1819
Torquato Conti Duca di Poli (Poli, 1519 - Poli 1572) era un valoroso condottiero, temuto e rispettato dai suoi soldati, ed un abile architetto militare di cui erano note le capacità di realizzare fortificazioni e ponti.
Fabio Gori (Subiaco, 1833 - Roma 1916) nel suo testo "Viaggio pittorico-antiquario da Roma a Tivoli e Subiaco" così descrive l'episodio che vide protagonista il Torquato Conti a Tivoli nel 1557
"il Duca fè spargere voce che arrivavano gli Spagnuoli nemici. Mentre in isquadroni si ordinava la compagnia, un soldato italiano gridò : sacco! Torquato che a questo era accosto sguainò la spada e lo trafisse, dicendo Anch'io servo la Francia e 'l Papa! e disperatamente con lo stesso ferro si gettò addosso ai soldati. Questi alla vista d'un loro Capitano, di cui avevano tante volte sperimentato il coraggio, temendo ancora gli Spagnuoli che credeano alle porte e l'ira dè cittadini, si diedero alla fuga verso Vicovaro. Premendosi l'un l'altro su questo Ponte, molti capitombolarono nel precipizio. Il Duca vedendo un Cavaliero Guascone che non volea passar quella stretta, ma schiamazzava : sacco! gli afferrò le redini, e dato uno spintone al cavallo, rovesciolli ambedue nella voragine".
Lo stesso episodio è riportato dal Sante Viola in "Storia di Tivoli dalla sua origine fino al secolo XVII" del 1819
____
per chi volesse approfondire
- Fabio Gori, Viaggio pittorico-antiquario da Roma a Tivoli e Subiaco, Tip. delle Belle Arti, Roma, 1855
- Fabio Gori, Viaggio pittorico-antiquario da Roma a Tivoli e Subiaco, Tip. delle Belle Arti, Roma, 1855
- Fabio Gori di Nicola Parise in Dizionario Biografico degli Italiani, volume 58 (2002)
- Torquato Conti, Irene Polverini Fosi,Dizionario Biografico degli Italiani, volume 28 (1983)
- Torquato Conti, Irene Polverini Fosi,Dizionario Biografico degli Italiani, volume 28 (1983)