domenica 7 giugno 2020

Curiosità | Le Acque Santissime

Nel territorio tiburtino, a qualche chilometro fuori della città, verso ponente, é una sorgente di acqua sulfurea, che da Marziale, da Stazio e da altri poeti fu chiamata Albula, dal suo colore molto somigliante al latte. Gli antichi, con Plinio, Svetonio, Galeno ed altri, attribuirono a quest' acqua una grande efficacia per risanare molte malattie, in special modo quelle cutanee.


E siccome essi riferivano alla Divinità tutti i fenomeni dei quali non sapevano darsi una spiegazione scientifica ed anche perché, secondo la fama, la Sibilla Albunea aveva incantato queste acque, così essi le chiamarono santissime.

Vicino a questa sorgente i Latini consacrarono una selva ed un fonte al dio Fauno, e tutta Italia vi accorreva per udire la risposta degli oracoli.
Qui ricorse anche il re Latino prima di stabilire con Turno le nozze della sua figlia Lavinia, al quale fatto Virgilio fece allusione con i seguenti versi:

"Il re tosto all'oracolo di Fauno
Suo genitor ne l'alta Albunea selva
Per consiglio ricorse. E questa selva
Immensa, opaca, ove mai sempre suona
Un sacro fonte, onde mai sempre esala
Una tetra vorago"

(Eneide, Lib. VII)