La rivista periodica "La civiltà cattolica" curata dalla Compagnia di Gesù dedicò a Tivoli un suo articolo in occasione dello storico lancio a distanza di energia elettrica alternata del 1892.
Così si legge : Il 4 luglio un'insolita gioia regnava a Tivoli . Era una festa della
civiltà, dice un giornale anticristiano, quasi insultandoci. O se fossero tutte
di questa fatta le feste della civiltà , noi saremmo sempre i primi a batter le mani , come con gioia plaudiamo a quella di Tivoli . Altro è quando
battezzano per civiltà certe bombe e certi grimaldelli !
Video realizzato per il Comitato Tivoli Città della Cultura
e
registrato presso gli studi di Essere Web Radio
Ma narriamo – La società angloromana, partita dalla stazione di Porta S. Lorenzo in 11 vetture, tutte piene , si dirigeva alla volta di Tivoli per celebrarvi la gi gantesca opera, omai condotta a termine, della trasmissione della forza elettrica da Tivoli a Roma, trasmissione fatta colla cascata dell'Aniene. Talchè tutta Roma, tra poco, sarà illuminata a luce elettrica. Nel pros - simo settembre già saranno in tal guisa illuminate la piazza della stazione, quella di Termini , via Nazionale, il Corso V. E. , le vie di S. Nicola da Tolentino, del Tritone & Venti Settembre. Le lampade a luce bianca con grossi globi a forma di pera saranno sospese, come in altre città , in alto e nel centro delle strade , potendosi in tal modo trar profitto di tutta l'irradiazione. Il documento migliore , riguardante questo fatto , veramente regis opus, s' ha nel discorso che il prof . Guglielmo Mengarini tepne alla illustre società angloromana a cui è dovuta l'opera insigne. Esso è riportato nel n . del 6 luglio dell'Osservatore Romano.
Ci piace , per dare ulteriori notizie di questo fatto, riferire, almeno in parte, le sue parole, che sono quelle di chi in quella materia è a casa sua . « Il volume dell'acqua, che vi accennai, è condotto in sei grandi turbine, della casa Ganz di Budapest, le quali mettono in movimento altrettante macchine produttrici dell'elettricità ad esse direttamente accoppiate, della forza di trecentocinquanta cavalli l'una ; a queste sei macchine dinamo- elettriche ne sono unite altre tre più piccole della forza di cin quanta cavalli l'una.
Diversi anni fa la Società anglo- romana per la illuminazione di Roma, per iniziativa di un uomo di vero genio, il Comm. Carlo Pouchain, prese l'iniziativa dell'impianto dell'elettricità in Roma. Nell'86 s'inaugurò nello stabilimento del gas ai Cerchi la prima officina, col sistema Edison ; di queste officine ne esisteva una sola in Italia , quella di Santa Radegonda a Milano.
Avendo diametri lunghissimi da attraversare , in una città come è Roma, dovevamo trovare un sistema che da un'unica officina ci permettesse di irradiare la forza elettrica per lunghi raggi, fino a sci chilometri di distanza.
All'ingegnere Wein della casa Ganz di Budapest si deve, se riuscimmo a creare il distributore con correnti alternanti.
« Il progetto ora realizzato fu da noi studiato ed elaborato nel 1888. Le dinamo a corrente alternante e le eccitatrici a corrente diretta furono ideate dagl' ingegneri Zipernoroski e Deri della casa Ganz ; mercè i consigli di illustri uomini, tra i quali il venerando mio maestro professor Blaserna, che vedo con gioia qui presente, si potè realizzare ciò che dicevasi una pazzia .
« Fu grande merito per la Società anglo -romana l'aver deciso di ampliare l'impianto elettrico dei Cerchi, ricorrendo alla forza delle acque di Tivoli ; progetto arditissimo e dispendioso, poichè si doveva superare una distanza di trenta chilometri; il problema ora è risolto ; ma io credo che noi non abbiamo vinto una battaglia, abbiamo semplicemente risolto con serenità d'animo un problema, sicuri come eravamo della esattezza dei nostri calcoli. Gli apparecchi di regolaggio e di controllo sono ideati dal l'ingegnere Blathy. La linea elettrica si compone di quattro cordoni di rame puro elettrolitico , fabbricalo dalla società metallurgica di Livorno. L'avvolgimento in trecce ſu fatto dalla Ditta Pirelli di Milano.
La lunghezza della linea è di 25 kilometri fra l'officina di Tivoli e l'officina di distribuzione a Porta Pia. Di questi cordoni , due debbono servire di scorta.
Le trecce di rame sono sostenute da speciali isolatori di porcellana , fabbricati su nostro modello dal Ginori.
I pali di sostegno, in numero di 707 , sono formati da due travi a doppio T in acciaio di 160 millimetri d'altezza , opportunamente collegati. Il filo più basso si trova metri 7, 52 sopra il livello del terreno ; il più alto, metri 9, 32. I pali sono piantati in una zona di tre metri di larghezza che è stata appositamente espropriata dalla Società. Questa zona può portare altresi nuove condutture elettriche , quando l'attuale sia completamente esaurita .
La linea elettrica attraversa l'Aniene in un punto presso al forte Pratalata . Quivi abbiamo costrutto una passarella di ferro , della luce di metri 32, per render possibile il servizio d'ispezione lungo la linea ... La distribuzione la facciamo con lampade ad arco pel servizio municipale, a incandescenza pel servizio dei privati ; oltre a ciò , abbiamo sempre disponibile la forza motrice. Stasera lo vedrete negli esperimenti che eseguiremo a Porta Pia. » In fatti, appena giunto a Roma il treno che riconduceva i viaggiatori di Tivoli , furono condotti tra una fitta siepe di popolo a villa Patrizi, vicino a Porta Pia , ove la società del gas aveva preparato uno spettacolo indimenticabile per le migliaia di lampade ad incandescenza disposte a grandi colonne tra il verde delle piante . Talchè la festa della luce non poteva riuscire più splendida