𝐓𝐢𝐯𝐨𝐥𝐢 𝐄𝐫𝐜𝐮𝐥𝐞𝐚

Catillo, dopo aver conquistato il territorio precedentemente noto come Siculio e abitato dai Siculi e dagli Aborigeni, decise di rinominarlo Tiburto in onore del suo primogenito. Egli si impegnò attivamente nella promozione delle arti, dell'agricoltura, dell'industria e, più in generale, nella civilizzazione della comunità. Nonostante fosse storicamente il terzo "possessore" di questo insediamento, succedendo ai Siculi e agli Aborigeni, Catillo è riconosciuto come il fondatore di Tivoli, in virtù del suo significativo contributo allo sviluppo e alla crescita della città.



Contemporaneamente a questi eventi, un altro personaggio avventuroso, di nome Ercole, fece la sua comparsa in Italia. Reduce dalla conquista della Spagna, Ercole attraversò le Alpi con sorprendente facilità, incontrando una debole resistenza da parte delle popolazioni alpine. Il suo esercito, vittorioso e potente, avanzò rapidamente attraverso l'Italia settentrionale, giungendo infine nel Lazio.

Fauno ed Evandro, sovrani locali, si sentirono intimoriti dall'arrivo di questa imponente forza straniera, guidata da un generale apparentemente invincibile. Nel tentativo di placare la possibile ira di Ercole, cercarono di stringere amicizia con lui. Ercole, pur essendo un guerriero valoroso, non era un barbaro e accolse favorevolmente le offerte di pace, stabilendo un'alleanza con Fauno ed Evandro.

Evandro, sia per astuzia politica che per conformarsi alle usanze dell'epoca, eresse altari in onore di Ercole, riconoscendolo come una divinità. Questo atto non solo onorava Ercole, ma rafforzava anche i legami tra i sovrani locali e il potente straniero.

In segno di gratitudine per l'alleanza, Ercole donò a Fauno ed Evandro parte dei territori conquistati e una porzione del suo esercito, prima di riprendere il suo viaggio verso la Spagna.

La riconoscenza di Fauno ed Evandro per i benefici ricevuti da Ercole li spinse a promuovere attivamente il suo culto. Il culto di Ercole si diffuse rapidamente nel Lazio e trovò un terreno particolarmente fertile nella città di Catillo.

Catillo stesso, seguendo l'esempio di Evandro, decise di divinizzare Ercole. L'entusiasmo con cui gli abitanti di Tivoli accolsero il culto di Ercole fu tale che la città acquisì il soprannome di "Tivoli Erculea". Il culto di Ercole divenne il principale della città e che Catillo ne fu un importante promotore.

________

Testo liberamente tratto da 

- S.Viola, Storia di Tivoli dalla sua origine fino al secolo XVII, Tomo Primo, Roma, 1819

- Nicodemi, Marco Antonio, Storia di Tivoli, a cura di A.Bussi e V.Pacifici, Tivoli ,1926

Commenti