venerdì 9 settembre 2016

Un illustre tiburtino : Emilio Segré



Emilio Segrè, insigne fisico nato a Tivoli il 1 Febbraio 1905, era elemento di spicco del gruppo di fisici italiani noti alle cronache come i "ragazzi di Via Panisperna" di cui facevano parte, tra gli altri anche Enrico Fermi, anch'egli premiato con il Nobel. Alle ricerche dei "ragazzi di Via Panisperna" si deve la serie di scoperte che diedero successivamente avvio alla realizzazione del primo reattore nucleare e della bomba atomica. 
Come lo stesso Segrè ebbe a dire nel corso di un convegno internazionale (Congresso internazionale sulle « Prospettive della fisica fondamentale », organizzato dall'Istituto di Fisica dell'Università di Roma per celebrare l'opera di scienziato e di docente di Edoardo Arnaldi - 1978), il mondo della fisica italiana dei primi decenni del nostro secolo non aveva molti elementi di spicco, ma ecco che, all'improvviso, nel mezzo del "deserto" si presentò un gigante: Enrico Fermi... e a ben vedere non era l'unico, un altro gigante si presentò sulla scena : era lo stesso Emilio Segrè scopritore dell'antiprotone, scoperta che gli valse il premio Nobel nel 1959. 
Nella foto a lato "i ragazzi di via Panisperna": D'Agostino, Segré, Arnaldi, Rasetti, Fermi 


Le cronache di quel lontano 1959 riportano un evento storico, per la prima volta due italiani furono insigniti con il premio Nobel : erano Salvatore Quasimodo e il Prof. Emilio Segrè. 

Dai quotidiani che riportarono la notizia relativa all'assegnazione del Nobel nel corso di una sfarzosa cerimonia alla presenza del Re di Svezia, Gustavo Adolfo VI, si può leggere che : "Il prof. Emilio Segrè è noto per ragioni razziali: si trasferì negli Stati Uniti alla vigilia del conflitto mondiale, nel medesimo anno in cui il suo maestro ed amico Enrico Fermi riceveva anche esso il premio per la fisica. Questo ha voluto ricordare e sottolineare il fisico svedese prof. Hulthen nel suo discorso di presentazione durante la cerimonia. Nonostante che Segrè sia oggi cittadino statunitense, egli appartiene, ha detto, per tradizione alla grande scuola italiana dalla quale uscì un altro genio che oggi è scomparso, e che in questa sala ventun anni fa riceveva l'insigne riconoscimento del Nobel. Oggi noi vediamo in lui, ha concluso il prof. Hulthen, il grande continuatore di questa scuola, ed è con orgoglio che l'Accademia svedese assegna a lui e al prof. Chamberlain per la scoperta dell'antiprotone, il premio per la fisica 1959, Ecco perché non è retorica dire che stamane per la prima volta nella storia del Nobel e dopo 58 anni di attività si sono avvicendati sul podio due italiani diversi fra loro per natura e temperamento, ma ambedue di animo, spirito ed educazione italiani". 

Il Prof. Segrè è mostrato dalle cronache come "un personaggio singolare ed affabile che sa stabilire subito un ponte di simpatia" : andò a Stoccolma con tutta la famiglia e così facendo portò nell'austera Svezia un tono umano, quasi "casalingo", mostrando il valore dell'unità familiare. Erano con lui la moglie, le figlie Amelia, Fausta ed il figliolo Claudio. Le cronache riportano anche che il Prof. Segrè recava all'occhiello del frac la Stella della Repubblica Italiana : onorificenza conferitagli dalle autorità italiane e di cui andava fierissimo. La cerimonia di assegnazione del Premio Nobel è un evento maestoso aperto, "come vuole la consuetudine, ad un pubblico limitato: accademici, scienziati, ex-Nobel, il Corpo Diplomatico accreditato al reame di Svezia, membri del governo, dame di Corte, parenti stretti del premiando. Per tutti e senza distinzioni (fotografi e cineoperatori compresi) è d'obbligo il frac. Chi le possiede è tenuto a portare tutte le decorazioni che fanno spicco sull'abito nero. Gli ufficiali indossano l'alta uniforme di gala dell'epoca gustaviana; le signore, in eleganti e variopinti abiti da sera, portano una nota dì grazia. Tutto questo contribuisce a creare una cornice di mondanità alla cerimonia che è suggestiva e maestosa". Le cronache riportano che quel giorno, alla consegna dei premi, si susseguirono nell'ordine i due fisici prof. Segrè e Chamberlain, lo spagnolo naturalizzato americano Sereno Ochoa ed il prof. Kornberg per la medicina, e infine Salvatore Quasimodo. Il poeta scese dalla scaletta molto pallido e tremante e ad un certo momento si temette che svenisse.


La curiosità : Emilio Segrè non è l'unico componente famoso della famiglia Segrè, sebbene sia quello più illustre per il fatto di aver ricevuto il Premio Nobel. L'insigne giurista Gino Segrè, cui è tra l'altro intitolato un liceo scientifico di Torino era lo zio del premio Nobel tiburtino il cui nome completo è, per altro, Emilio Gino Segrè. 


Nei video che seguono, tratti liberamente da Youtube, il Prof. Emilio Segrè intervistato da Enzo Biagi