martedì 22 novembre 2016

Piazza Campitelli

a cura di
Andrea Terenzi

In epoca romana, a Tivoli c'erano, come noto, un grande numero di sontuose residenze che appartenevano a ricchi patrizi, poeti e potenti dell'Impero. 
 
Nella zona dove attualmente si trova Piazza Campitelli, insistevano due magnificentissime ville : una del console Caio Mario ed una attribuita a Quinto Cecilio Metello Pio Scipione. 

Nel testo "Delle ville e dè più notabili monumenti antichi della città e del territorio  di Tivoli" di Cabral e Del Re del 1779, si legge che la villa di Caio Mario si trovava dove attualmente sorge la Chiesa :

 " e fu dove addesso è piantata la Chiesa e Confraternita della Carità con le case contigue : questa chiesa nelle antiche Scritture ed anche dal volgo era chiamata Santa Maria in Colle Marii. Avanzo di questa Villa dovea essere il bel pavimento di mosaico, che l'anno 1725 fu scoperto dal signor Settimio Bulgarini nel fabbricar l'aggiunta al suo palazzo". 

Ed, infatti, nel testo del Crocchiante del 1726 "L'Istoria delle chiese della Città di Tivoli", si legge : 

"gli avvanzi di essa villa si rimirano anche oggi sotto le case ivi contigue (...) e in alcune case fatte demolire in quest'anno 1725 da Settimio Bulgarini vi si è ritrovato un bel pavimento fatto a mosaico e ben conservato".

Nella stessa zona dell'attuale piazza, si trovava una seconda bellissima villa patrizia : la villa di Quinto Cecilio Metello Pio Scipione che si estendeva verso la Chiesa dell'Annunziata e la Villa d'Este. 

Nel testo di Cabral e Del Re si legge : 
"Il sito, dove si è ora posta questa villa, ritiene tuttora il nome di Campetello corrotto dall'antico Campo Metello".

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Curiosità, aneddoti e fatti strani a Tivoli

La via intitolata ad un lago che non esiste...

A Villa Adriana c'è una traversa della Via Tiburtina che si chiama Via Lago di Lesi : ma non esiste nessun lago di Lesi. 
Cosa accadde?  
A suo tempo, fu posto un cartello, provvisorio in legno con la scritta "Via Lago di Lesina" ed era questo in verità il nome che si sarebbe dovuto dare a quella stradina. Ma accadde che col tempo, il legno si ruppe o fu rotto nell'ultimo tratto "NA" e la lesione del legno fu piuttosto uniforme e netta. Quando si decise di stabilire in via definitiva la topononomastica, l'incaricato prese nota del nome della stradina e trascrisse esattamente quello che era scritto cu ciò che rimaneva del cartello provvisorio...  e così nacque l'unica via Lago di Lesi esistente al mondo...

(Questo curioso aneddoto è tratto da un post dell'amico Roberto Calore sul Gruppo Facebook "Ami Tivoli se..." ed è condiviso su questo blog su concessione dell'autore che si ringrazia)