Il Viale dei Torrioni - Oggi Viale Trieste |
La fiera del ‘300
Andando più indietro nel tempo, è
descritta una fiera di merci e bestiame che si teneva a Tivoli annualmente in
concomitanza con le festività della natività della Beata Vergine Maria. Intorno
alla fine del ‘300 ad opera del cardinale Philippe d’Alençon, grande estimatore
delle bellezze della città di Tivoli, fu istituita una indulgenza plenaria per
tutti i pellegrini che si fossero recati presso la Chiesa di Santa Maria
Maggiore di Tivoli nel giorno della Natività della Madre di Dio (in modo del
tutto analogo a quanto accadeva nella Chiesa di Santa Maria degli Angeli in
Assisi).
Si racconta che vivesse a Tivoli, nel 1392, una pia donna, devotissima
della Madre di Dio, cui apparve un Santo, si dice S. Ludovico, forse Vescovo di
Tolosa morto nel 1298, il quale le annunziò di adoperarsi affinché il Santo
Padre concedesse una indulgenza plenaria a quanti si fossero recati presso la
chiesa di Santa Maria Maggiore in Tivoli nei giorni dell’ottaviario della
natività della Vergine Maria. In modo del tutto analogo a quanto accadeva presso
“La Porziuncola” di Assisi. Il Papa
Bonifacio IX concesse la sacra indulgenza : si ha testimonianza di tale evento
su una iscrizione in latino scolpita sul marmo posto all’interno di un
“tempietto” sostenuto da due colonnette che si trova al di sopra della porta in
stile gotico della chiesa
I Tiburtini, lieti di possedere
un così ricco tesoro, vollero solennizzare quei giorni con l’istituzione di una
fiera : inviarono a Roma il p. Pietro da Ceccano, frate minore, perché fosse
concessa dai conservatori della capitale l’istituzione della fiera nell’arco di
tutti gli otto giorni coincidenti con l’indulgenza. I pii conservatori
concessero quanto chiesto con chirografo datato 21 agosto 1395. Sparsasi la
voce della pontificia beneficenza e della fiera per otto giorni continui
giunsero a Tivoli un gran numero di pellegrini, attratti dall’indulgenza, ed un
enorme numero di mercanti, mossi dal più terreno desiderio di guadagni.
Il testo dell'iscrizione che ricorda l'Indulgenza |
La curiosità
Gino Mezzetti nel suo libro
dedicato alle origini della Fiera di San Giuseppe riporta questo breve scritto
dialettale di un anonimo autore
Fiera di San Giuseppe
Quanta gente pè strada a li teruni!
Sedie, portrone, scarpi e bancarelle
Piene de frutta secche e mosciarelle…
Largu se fa la folla un po’ a spintuni
Cerchenno de comprà le cose belle
Mentre tre o quattro rocchi capelluni
Co tantu de basette e de baffuni
Se fannu brutti scherzi sottopelle.
Tutta la gente ride, se diverte, fa più caciara e tanta confusione;
chè le saccocce se so mpò più aperte pè San Giuseppe ch'è na tradizione
chè le saccocce se so mpò più aperte pè San Giuseppe ch'è na tradizione
Possiamo conlcudere dicendo che certamente, Tivoli ha una lunga tradizione in tema di "fiere di merci e bestiame" : oltre a quelle che si svolgevano in epoca medioevale... in tempi più vicini ai nostri non si può dimenticare la Fiera di Santa Sinforosa... ma questa è un'altra storia...
Per chi volesse approfondire
Bibliografia
Bibliografia
- Sante Viola, Storia di Tivoli, Roma, 1819
- Stanislao Melchiorri, Memorie Storiche del culto e della venerazione dell'Immagine di Maria Santissima, Roma, 1864
- Gino Mezzetti, Breve storia delle fiere a Tivoli, Tivoli, 1966