mercoledì 17 ottobre 2018

News | Nuove foto e video del criptoportico di recente scoperto a Tivoli


A Tivoli (Roma), nei pressi del Parco della Vestale Cossinia, non lontano dalla stazione ferroviaria, durante lavori ACEA per la posa di alcune tubazioni, è stata fatta una importante scoperta archeologica : è stato rinvenuto un ambiente ipogeo costituito da una porzione di criptoportico appartenente ad una ricca villa romana; si ritiene che si tratti della villa, di cui si credeva persa ogni traccia, appartenuta al censore Valerio Massimo, costruttore nel 307 a.C. della via Valeria




Il Prof. Zaccaria Mari della Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Ambiente per l’Area Metropolitana di Roma, la provincia di Viterbo e l’Etrutria meridionale che ci ha illustrato la scoperta, i successivi interventi e le prospettive future.




Nella zona compresa tra l’attuale Largo Massimo ed il Parco della Vestale Cossinia, si estendeva la necropoli, terminata la quale iniziava una grande villa romana di cui fino a qualche tempo fa si aveva notizia solo attraverso alcune fonti del ‘700 e ‘800 che descrivono una villa molto grande e scenografica caratterizzata da una serie di terrazzamenti che digradavano verso il fiume Aniene.
La zona, tuttavia, è stata sottoposta nel corso del tempo a grandi modificazioni urbanistiche : in particolare, la costruzione della ferrovia e i violenti bombardamenti nel corso della guerra hanno fatto ipotizzare che di quella importante villa romana non rimanesse più nulla.
La scoperta è avvenuta in modo del tutto casuale : durante i lavori Acea è sprofondato il riempimento di una delle piccole finestre “strombate” che originariamente servivano a dare aria ed luce al criptoportico. Il primo ingresso è avvenuto proprio attraverso questa piccola finestra.




Il criptoportico rinvenuto è lungo circa 15 metri ed alto 3 e termina con un ambiente rettangolare di circa 25 metri quadri. Il ritrovamento è particolarmente interessante perché conserva le decorazioni in stucco ed in pittura. Le pareti erano completamente dipinte e la porzione di decorazione che si conserva ancora molto bene è quella presente sulle pareti a volta. SI tratta di intonaco a stucco realizzato con degli stampi che rappresentano delle formelle quadrate con una cornice ad ovuli con all’interno un fiorone o rosetta su campo dipinto. Altri elementi decorativi sono presenti tra una formella e l’altra mentre nei punti di congiunzione erano presenti degli elementi applicati (probabilmente in bronzo dorato o marmo) di cui, tuttavia, al momento, non è stata ritrovata alcuna traccia residuando solo l’impronta.
L’ambiente rettangolare al termine della porzione di criptoportico conserva anch’esso la sua decorazione in stucco soprattutto sulle lunette cioè sulle superfici semicircolari al di sotto della volta dove si apprezza una una decorazione a girali con elementi floreali e vegetali.




Tutto l’ambiente è, al momento, ancora invaso da una notevole quantità di terra che nel corso dei secoli ha progressivamente invaso il criptoportico. Il pavimento è costituito da un mosaico bianco, come si può apprezzare in tre piccoli sondaggi di scavo.
Grazie ad ACEA è stato realizzato un manufatto che consente l’ingresso al criptoportico che, al momento, avviene attraverso un “tombino” sul marciapiede e delle scale consentono l’accesso all’ambiente sotterraneo. In questo modo, si potrà procedere alle successive opere di consolidamento e restauro.
La Soprintendenza si augura di poter avviare una collaborazione con il Comune di Tivoli per poter realizzare un progetto di fruizione, valorizzazione e, quindi, di apertura del criptoportico. La recente scoperta è, infatti, a breve distanza dal Parco della Vestale Cossinia, di recente inaugurazione: la prospettiva è quella rendere agevole al pubblico l’ingresso al criptoportico, restaurare le decorazioni in stucco, con l’obiettivo di ampliare il Parco della Cossinia rendendo accessibile il criptoportico ed arricchire le testimonianze archeologiche della zona.