sabato 23 ottobre 2021

Saluti da Tivoli | S.Polo dei Cavalieri

A circa 13 km di distanza da Tivoli, a 651 metri di altezza sul livello del mare sorge, sulle propaggini meridionali dei monti Lucretili, il paese di S.Polo dei Cavalieri

S. Polo dei Cavalieri appartenne originariamente al "Fundus Yanula", già esistente prima del sec. VIII, insieme alle altre Chiese e Castelli ormai scomparsi facenti parte tutti della zona dei Monti Lucretili e Cornicolani che si dipartono dal gruppo del Gennaro. E' adagiato proprio su un colle dei Lucretili e la sua posizione è tale da considerarlo quasi una terrazza sulla via Tiburtina Valeria. Il suo nome Castrum S. Pauli, mutato poi in Castrum S. Poli, deriva dalla Abbazia di S. Paolo fuori le Mura che lo possedette per un certo periodo con l'aggiunta del nome Yana, in ricordo della nobile famiglia Yanuaria a cui S. Polo appartenne precedentemente. A confermare che il Castrum era già abitato lo stabilirebbe sia la disposizione di possesso da parte della Chiesa di Tivoli su tutto il fondo di Yanula di Benedetto VII verso il 980, che la conferma verso il 1029 da parte di Giovanni XIX. 

Il Castello Orsini-Cesi-Borghese oggi


Gregorio VII, appartenente all'ordine dei Benedettini di Cluny, con bolla del 1081, confermò il fondo all'Abbazia romana di S. Paolo in Roma. I Tiburtini, affiancatisi a Ruggero, Re di Sicilia, sceso in lotta contra il Pontefice a favore dell'Antipapa Anacleto II, verso la fine del sec. XI occuparono l'intero feudo di S. Polo.

Vi furono lunghissimi conflitti fra l'Abbazia Romana di S. Paolo e i tiburtini, ma ciò nonostante Tivoli continuò a dominare sul Castrum fino al 1142. Tornato in possesso dell'Abbazia di S. Paolo, il Castrum di S. Polo dopo vari periodi di guerriglia venne ceduto in affitto dai monaci di quest'ultima agli Orsini i quali dopo un lungo periodo i1 22 maggio del 1390 per volontà di Bonifacio IX ne divennero definitivamente i padroni. 

Va ricordato però che verso il 1378, approfittando dell'assenza in luogo di Francesco Orsini, i Tiburtini, parteggiando a favore del Pontefice Urbano VI, assalirono per l'ennesima volta in roccaforte di S. Polo contemporaneamente a quella di Vicovaro e Castelmadama occupandole.

Nel giro di tre anni la stessa sorte toccò anche a Tagliacozzo, capoluogo e origine della famiglia Orsini, nemici spietati dei Tiburtini.

Fu proprio verso la fine del sec. XIV che Giacomo Orsini, signore di S. Polo, decise l'ampliamento del castello baronale trasformandolo in fortezza a il consolidamento di tutta la cinta muraria a difesa del Borgo, per meglio salvaguardarsi dagli attacchi dei nemici e in special modo dalle milizie tiburtine.

Il Castello nel 1439

Il Castrum di S. Polo, dopo alterne vicende, fu acquistato nel 1558 dal cardinale Pier Donato Cesi e da questo momento la vita in S. Polo cambia radicalmente: la popolazione fu indirizzata ai mestieri, al lavoro, ad attività pacifiche e non più delle armi. La signoria dei Cesi cercò di offrire una vita più tranquilla abitanti del ridente paesino, emanando leggi e disposizioni atte alla purificazione della popolazione. Fu proprio in questo periodo che a San Polo ebbe inizio la dimora estiva di moltissimi forestieri, fenomeno che continua tuttora per la salubrità dell'aria, la vicinanza a Tivoli e alla capitale e la vita serena nell'ameno centro.

Il 2 maggio del 1678 tutto il feudo passò alla famiglia Borghese, imparentata con i Cesi tramite uno degli Aldobrandini. Per la popolazione la venuta del nuovo signore fu un disastro in quanto questi abbandonò a se stesso l'intero feudo, compreso il palazzo baronale, passando il tutto in affitto a tale Pietro Trusiani. In questo periodo il Castrum veniva chiamato anche "Sancti Poli super Tibur" e subito dopo finì per chiamarsi San Polo dei Cavalieri, perche pare che, durante la permanenza della famiglia Cesi, molti nobili cavalieri di qualche feudo amico soggiornassero su loro invito nel Castello baronale o addirittura in qualche locanda del paese. In quel periodo è da ricordare la costruzione di un piccolo Ospedale Comunale, che, realizzato con la collaborazione di tutta la popolazione, funzionò per circa un secolo e mezzo.

Durante it Risorgimento, spiccano in San Polo le figure di Matteo Meucci e del dott. Giuseppe Meucci ambedue eletti deputati alla Costituente Romana del 1848, costretti poi all'esilio dalla condanna a morte del Governo Pontificio. Nel 1885, sotto il sindaco Valeriano Paolonil, arrivò in paese I'acqua potabile, subito dopo il 1809 si rese carrozzabile l'attuale strada San Polo via Tiburtina Valeria ed iniziò il primo servizio postale trainato da cavalli. Poco prima della fine della prima guerra mondiale fu resa praticabile anche la strada San Polo-Marcellina, mentre la sera del Venerdì Santo del 1922 la cittadinanza di San Polo si trovò a festeggiare ancora un grande avvenimento, l'arrivo della luce elettrica.

Il Castello Baronale fu acquistato dalla famiglia Chiappini nel 1944, che a sua volta lo vendette nel 1955 all'arch. Luca Brasini, che sostenne le spese per i lavori di restauro e consolidamento di tutta la Rocca. Da questi fu poi venduto all'avv. Andrea Berardi. La popolazione di San Polo è sempre stata devota al culto cristiano fin dalle sue origini e questo è dimostrato dal numero dei templi sacri edificati in vane epoche sia all'interno che all'esterno del Castrum.

La chiesa più antica sembra quella di S. Lucia, ora sconsacrata ed in completa rovina. C'e poi la Chiesa parrocchiale di S. Nicola, di età romanica, che all'origine risultava avere forma diversa rispetto all'attuale, ricostruita ed ampliata verso it 1587. La Chiesa di Santa Liberata, in prossimità del cimitero, fu riedificata nello stesso luogo di quella antica e consacrata il 27 agosto del 1550 con l'intervento del vescovo Marcantonio Croce, nobile tiburtino. La Chiesa di San Rocco fu edificata subito dopo la peste del 1656 in riconoscenza del pericolo scampato dagli abitanti di San Polo. 

Di altre Chiese come quella di S. Balbina, San Gennaro, San Girolamo e San Michele Arcangelo è rimasto soltanto il ricordo della loro passata esistenza. 

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Tratto da :

Riviviamoli insieme Viaggio storico fotografico attraverso il nostro territorio 1800-1900- Gino Mezzetti- Tivoli 1983

- S.Polo dei Cavalieri, vita e storia, R.Borgia, Avvenire, ottobre 1983

- www.castellosanpolo.it