martedì 26 aprile 2022

Meraviglie di Tivoli | Il mito di Ercole

In "Storia di Tivoli", lo storico Sante Viola (Tivoli, 19 ottobre 1773 - Tivoli, 3 settembre 1838) riporta della fondazione di Tivoli e del legame che legò la città al mito di Ercole.



Catillo, mitico figlio di Anfiarao, venuto in Italia dall'Arcadia alla guida della flotta di Evandro, scacciò dalle fertili rive dell'Aniene gli antichi abitanti e fondò una città cui diede nome di Tibur in onore di Tiburto, il maggiore dei suoi tre figli.

Così scrive il Viola : 

Mentre tutto ciò accadeva sulle sponde dello Aniene, un altro Avventuriere , cui l‘antichità dà il nome di Ercole, si presentava sulle Alpi dopo di aver conquistata la Spagna. Fu debole la resistenza, che fecero i PopoliAlpini al suo passaggio. Egli col suo esercito vittorioso disfà quanto gli si oppone , trascorre rapidamente la Italia superiore e giunge nel Lazio. 

Fauno ed Evandro atterriti da un'Armata straniera guidata da un Generale invincibile ne ricercano l’ amicizia, e placano la sua collera. Ercole guerriero, ma non barbaro, accolse le pacifiche offerte dell’uno e dell’altro, e fece con essi una stretta alleanza. Allora Evandro o per un tratto di scaltrezza propria della sua Nazione, o per uniformarsi allo stile di que' tempi, dedicò ad Ercole altari, e lo riconobbe per un Nume. 

Questa Politica interessò maggiormente l’ amor proprio di quel conquistatore a vantaggio di Fauno, e di Evandro , per cui ritirandosi da questi lidi per passare nuovamente nella Spagna, fece dono all’uno e all’ altro diparte delle sue conquiste , e del suo esercito. In vista di questi segnalati benefici, la riconoscenza del Re Latino , e di Evandro si occupò con tutto lo zelo a vieppiù conservare ,ed accrescere il culto di quell'Eroe , che immediatamente si propagò per tutto il Lazio, e si stabili in modo speciale nella Città di Catillo. Regnava egli tuttora co‘ suoi figli in questo luogo, ed aveva naturalmente tutti i rapporti con Evandro suo antico Padrone. Ora vedendo Catillo, che questo aveva divinizzato per gratitudine quel famoso, e benefico Avventuriere, stimò che avrebbe fatta un’ azione al medesimo piacevole, se lo avesse imitato. 

Catillo lo imitò, ed il culto del preteso Nume novello fu accolto dal Popolo Tiburtino con tale entusiasmo, e prevalse talmente sulle altre Divinità tutelari del Paese , che Tivoli fu detta successivamente la Città Erculea