La Sagra del Pizzutello a Tivoli ha origini storiche risalenti al 2 ottobre 1845, in occasione della visita di Papa Gregorio XVI, che ispezionava i lavori per la deviazione del fiume Aniene.
La visita del papa venne accolta con grande entusiasmo dalla popolazione tiburtina, che decorò le strade con addobbi di uva pizzutello e pergolese in onore del pontefice. Questa celebrazione segnò l'origine della Sagra del Pizzutello.
Di seguito un passo della descrizione di quella visita, presentato da la visita di Papa Gregorio XVI da "Diario di Roma" dell'11 ottobre 1845 :
"Sul ponte gregoriano al rimbombo di numerosissimi morati, variamente disposti sul monte Catillo, si degnò il S.Padre di osservare un arco eretto quivi presso, e vestito delle uve tiburtine, con due grandi vasi ai lati di esso colmati delle migliori frutta"
Papa Gregorio XVI visitò Tivoli il 2 ottobre 1845 per due motivi principali:
1. Verificare lo stato dei lavori di costruzione dei cunicoli sotto il Monte Catillo per deviare il fiume Aniene. Le devastanti alluvioni degli inizi dell'Ottocento avevano convinto il papa ad avviare questi lavori per prevenire future inondazioni.
2. Assistere ad esperimenti fisici sulla luce elettrica, telegrafo elettrico e macchina elettro-meccanica condotti dall'abate e scienziato Vittorio Della Rovere.
Durante la visita, il pontefice volle vedere questi esperimenti scientifici e si fece persino ritrarre in dagherrotipi, diventando uno dei primi papi immortalati con questa nuova tecnologia fotografica.
Così riporta il "Diario di Roma" del 18 ottobre 1845 :
"presentatigli vari lavori in dagherrotipo eseguiti in questi ultimi giorni, due ne prescelse singolarmente, l'uno che rappresentava i cunicoli del Monte Catillo, e l'altro ove era ritratto il bellissimo arco di ferro dei signori Garlandi e Graziosi eretto a Sua Santità. Ma pose il colmo alla degnazione quando acconsentì di lasciarsi ritrarre egli stesso, e solo, e con appresso il Vescovo Diocesano, il R.do Padre Generale della Compagnia di Gesù, e vari Principi e Prelati che gli facevan corteggio"