Pagine del Tempo: La cronaca dell' Inaugurazione del Tiro a Segno che Infiammò la Tivoli Ottocentesca!
Dal quotidiano "Fanfulla" dell'11-12 maggio 1885 uno sguardo alla Tivoli di fine '800.
La città di Tivoli si è animata in un florido maggio per una straordinaria festa, culminata con l'inaugurazione del Tiro Nazionale e un'ondata di entusiasmo patriottico. L'evento ha richiamato alla mente l'opulenza e la grazia delle scene più spettacolari, con le strade gremite di spettatori e una "primavera degli occhi" che ha inondato il paesaggio.
Il sindaco, cavaliere Tomei, anche presidente del Tiro, ha dato il via ai festeggiamenti con un discorso inaugurale sobrio e sentito. La giornata è proseguita con un momento di profondo significato storico: la scopertura di quattro epigrafi dedicate a Vittorio Emanuele, al conte Cavour, a Giuseppe Mazzini e a Giuseppe Garibaldi. Queste sono state salutate e illustrate da quattro oratori d'eccezione, tra cui il sindaco stesso, il segretario del comune di Sant'Angelo, il sotto-prefetto di Rieti cav. Coccanari (cittadino di Tivoli e patriota del '48), e l'onorevole Giovagnoli, che con una brillante improvvisazione ha fuso le figure dei grandi iniziatori e cooperatori del programma nazionale in un "affettuoso e democratico abbraccio".
Il clou della giornata è stato il banchetto tenutosi nella magnifica e vasta sala di Villa d'Este, dove circa ottanta invitati hanno preso parte a un convivio "geniale e condito di saporiti discorsi". Tra gli illustri oratori, si sono distinti il cav. Coccanari e il sindaco Tomei,
Il Tiro Nazionale e i quattro nomi celebrati dalle epigrafi hanno fornito l'occasione per dibattiti intrisi di patriottismo, risuonando con una medesima nota tra tutti i presenti. Gli applausi sono stati scroscianti e i brindisi al Re, all'esercito e alla città di Tivoli sono stati accolti con grida entusiaste.
Nel suo intervento, il cavaliere Tomei non ha mancato di sottolineare l'insostituibile ruolo della stampa, affermando con acuta sincerità che "nessuna pubblica istituzione può fare a meno" di essa, e che "la goccia d'inchiostro ha più potere di quello che non si creda".
L'allegra riunione si è sciolta nel tardo pomeriggio, ma l'atmosfera festante ha continuato a permeare la città, con la popolazione che ha assistito sul piazzale della stazione alla partenza degli invitati, chiudendo una giornata memorabile di celebrazioni e unità.
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