Il Santuario di Ercole Vincitore a Tivoli è una delle testimonianze più imponenti e affascinanti dell'architettura romana di età repubblicana. Tra i suoi elementi più significativi, spicca il Triportico, un'area che non è solo un capolavoro di ingegneria e design, ma anche una fonte inestimabile di conoscenza storica grazie alle sue epigrafi latine.
Se sei alla ricerca di un viaggio nella storia romana, scopri perché il Triportico e le sue iscrizioni rendono questo sito archeologico di Tivoli una tappa imperdibile.
Il Triportico: Armonia Architettonica alle Spalle del Tempio
Il Triportico costituiva il piano inferiore di un vasto sistema di portici che abbracciava e delimitava il piazzale sacro su ben tre lati. Nonostante il braccio superstite misuri "solo" 55 metri, offre un'idea della sua grandezza originale che raggiungeva i 115 metri.
Questo lungo corridoio si sviluppava strategicamente alle spalle del Tempio di Ercole, il cui imponente basamento è ancora oggi ben visibile nel tratto iniziale.
Un Ritmo Architettonico D'altri Tempi
L'armonia del Triportico è data dall'alternanza di elementi strutturali e decorativi:
Parete ad Archi: La parete interna, un tempo affacciata sull'area sacra (oggi coperta dalla tettoia della storica Cartiera Segrè, un elemento che rende il Santuario un raro esempio di archeologia industriale e classica), creava un gioco di luci e ombre.
Semicolonne e Opera Incerta: Sul lato esterno si ammirano le semicolonne con capitelli tuscanici, realizzate in sporgenza dalla muratura in blocchetti irregolari di travertino (la cosiddetta opera incerta).
Colonne e archi conferivano all'insieme un armonioso ritmo architettonico, reso ancora più vivido e gradevole dai colori vivaci dell'intonaco che un tempo ricopriva tutte le superfici.
Epigrafi Latine: Le "Pagine di Pietra" del Santuario
Il vero tesoro del Triportico, tuttavia, risiede nelle basi in marmo disposte lungo il portico. Queste basi un tempo sostenevano le statue di personaggi illustri che avevano avuto un ruolo chiave nella vita del complesso religioso.
Le epigrafi latine incise su queste basi sono delle vere e proprie "pagine di pietra" che offrono una preziosa e diretta testimonianza storica sulla società e sull'amministrazione romana:
Identità del Personaggio: Riportano il nome del soggetto ritratto.
Cariche Istituzionali: Documentano le cariche pubbliche ricoperte in vita.
Dedicanti: Indicano chi aveva finanziato e dedicato il monumento onorario.
Curatores Fani Herculis Victoris: Amministratori e Tesoro
Le iscrizioni fanno spesso riferimento agli amministratori del Santuario, figure cruciali che si occupavano della gestione del suo tesoro. Tra le testimonianze più importanti, emergono i nomi di:
Publio Manlio Vopisco
Marco Tullio Bleso
Entrambi sono citati come curatores fani Herculis Victoris (curatori del Santuario di Ercole Vincitore) e risalgono al II secolo d.C., offrendo uno scorcio unico sulla storia amministrativa dell'epoca.
Un Viaggio Multimediale: Il Plastico Ricostruttivo
Per comprendere appieno la maestosità originaria del complesso, i visitatori possono ammirare il plastico ricostruttivo del Santuario di Ercole Vincitore.
Situato in uno dei vani laterali del Triportico, questo modello è stato realizzato da Giuseppe Isoldi in collaborazione con figure celebri della divulgazione scientifica e storica come Piero Angela e Paco Lanciano, offrendo una visione dettagliata e coinvolgente di come appariva il Santuario in tutto il suo splendore.



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