Leonardo a Tivoli: tracce di un viaggio che plasmò il genio rinascimentale

Un episodio meno noto ma storicamente documentato nella vita di Leonardo da Vinci rivela un incontro affascinante tra il genio rinascimentale e le maestose rovine dell'antica Roma. La sua visita a Tivoli, e in particolare alla "Casa di Adriano" – l'attuale Villa Adriana – è attestata da appunti e schizzi personali che gettano nuova luce sulle sue ispirazioni e sulla sua incessante sete di conoscenza. Un viaggio che non fu solo studio, ma una vera e propria immersione nella classicità, con ripercussioni significative sulla sua produzione artistica e sulla riscoperta dell'architettura antica.



Data e Documentazione: La Certa Testimonianza di Leonardo

La prova più diretta di questa visita risiede in un'annotazione autografa di Leonardo stesso. Su un foglio del celebre Codice Atlantico (f. 616 v, o f. 618v), si legge l'iscrizione "Tivoli vecchio, casa di Adriano" accompagnata dalla data "20 marzo 1501". Sebbene la cronologia esatta sia stata oggetto di dibattito tra gli studiosi, con alcuni che ipotizzano una datazione "ab incarnatione" (Laus deo 1500 a dì 20 marzo), questa resta la finestra temporale più probabile.

Il Contesto Temporale: Un Viaggio Tra Firenze e Roma

La data del marzo 1501 collocherebbe la visita subito dopo il ritorno di Leonardo a Firenze, a seguito dei suoi soggiorni a Mantova e Venezia all'inizio del secolo. Sebbene manchino documenti che attestino esplicitamente un viaggio da Firenze a Roma in quel periodo, la plausibilità della sua presenza nella capitale pontificia è rafforzata dai suoi rapporti con figure influenti come Papa Alessandro VI Borgia e Cesare Borgia, conosciuti a Milano.

Un'alternativa, suggerita da ricerche più recenti, colloca la visita durante il soggiorno romano di Leonardo tra il 1513 e il 1516. In particolare, si ipotizza che nel primo semestre del 1515, Leonardo, su commissione di Giuliano de’ Medici, abbia compiuto brevi gite nei dintorni di Roma, includendo Tivoli e Villa Adriana.

Osservazioni e Disegni: Il Serapeo e le Muse di Villa Adriana

La visita di Leonardo a Tivoli è ulteriormente confermata da un disegno presente nel Codice Arundel (f. 224 r), custodito presso la British Library. Questo schizzo ritrae un tratto delle rovine e, secondo gli esperti, raffigura il Serapeo (o Tempio di Serapide) del Complesso del Canopo di Villa Adriana. Leonardo lo rappresenta come una vasta e misteriosa caverna, un dettaglio che aggiunge un'aura di fascino alla sua interpretazione. Il disegno, diviso tra una scena pastorale nella parte superiore e la "grotta-caverna" inferiore, potrebbe addirittura essere collegato alla macchina scenica che il maestro stava realizzando per "La favola di Orfeo" di Angelo Poliziano.

Interessanti sono anche le più recenti interpretazioni che vedono in un minuscolo disegno vinciano nel Codice Atlantico, precedentemente attribuito al Pantheon, una pianta del misconosciuto Tempio di Apollo e delle Muse di Villa Adriana.

L'Influenza della Visita: Un Incontro con la Classicità che Plasmò il Genio

La visita a Tivoli e a Villa Adriana fu un momento cruciale per la formazione intellettuale e artistica di Leonardo. In quel periodo, il sito archeologico stava vivendo una vera e propria riscoperta, fungendo da "scuola" per numerosi artisti desiderosi di completare la propria formazione e trarre ispirazione.

Per Leonardo, questo viaggio significò un profondo contatto con l'arte classica e le ricche collezioni di antichità romane, alimentando il suo già spiccato interesse per l'architettura. 

Lo studio dei monumenti di Villa Adriana fu determinante per la riscoperta degli elementi dell'architettura classica da parte degli architetti del Rinascimento e del Barocco. L'UNESCO ha riconosciuto il ruolo fondamentale di Villa Adriana nella nascita del Rinascimento.

Le rovine non furono semplici mete di studio, ma una fonte diretta e concreta di ispirazione. L'influenza di questo viaggio sulla genesi creativa di Leonardo è innegabile, specialmente considerando la sua naturale inclinazione al dialogo con l'antico.

Alcuni studiosi, come Carlo Pedretti, ipotizzano che le sculture delle Muse ritrovate a Villa Adriana (oggi al Prado) abbiano servito da "modelle scultoree" per figure in alcune delle sue opere più celebri, come la "Vergine con Sant’Anna".

Leonardo non poteva rimanere estraneo a questa "scuola di classicità e di romanità". Il contatto con le vestigia dell’antica Roma a Tivoli, luogo favoloso e sede delle villae per l'otium, e in particolare con la grandiosa Villa di Adriano, completò la sua sete di conoscenza, arricchendo il suo già vasto repertorio di idee e ispirazioni.

La visita di Leonardo da Vinci a Tivoli rappresenta un tassello fondamentale per comprendere la vastità dei suoi interessi e le fonti della sua inesauribile creatività. Un viaggio che, attraverso appunti e disegni, ci permette di cogliere l'incontro tra uno dei più grandi geni della storia e l'eterna magnificenza dell'antica Roma.

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