domenica 2 luglio 2023

Saluti da Tivoli | Podcast : A caccia di un libro


𝐀 𝐜𝐚𝐜𝐜𝐢𝐚 𝐝𝐢 𝐥𝐢𝐛𝐫𝐢 | 𝐋𝐚 𝐛𝐚𝐭𝐭𝐚𝐠𝐥𝐢𝐚 𝐜𝐡𝐞 𝐟𝐞𝐫𝐦𝐨' 𝐥'𝐢𝐦𝐩𝐞𝐫𝐨 La battaglia che fermò l'impero
Autore: Peter S.Wells Casa editrice: Il Saggiatore Anno di pubblicazione: 2016


Durante l’impero di Augusto, il dominio di Roma si estende dalla Gallia all'Africa del Nord, dalla Spagna all'Asia Minore, e la sua capacità di espansione sembra illimitata.

Nel 9 d.C. un condottiero di nome Arminio guidò un consistente esercito di guerrieri germanici, in una battaglia conclusasi con l'annientamento di circa ventimila soldati romani.

Dopo aver perso tutti gli uomini e le insegne, Varo e i suoi ufficiali, per il disonore, si tolgono la vita. È il momento in cui Roma si rende conto di non essere invincibile.

Gli effetti della sconfitta furono gravissimi.
Il Reno rimase il confine politico-culturale del mondo latino e ha continuato ad esserlo per circa duemila anni...

 

giovedì 29 giugno 2023

𝐒𝐚𝐥𝐮𝐭𝐢 𝐝𝐚 𝐓𝐢𝐯𝐨𝐥𝐢 | 𝐋'𝐄𝐬𝐭𝐚𝐭𝐞 𝐝𝐢 𝐕𝐢𝐥𝐥𝐚 𝐀𝐝𝐫𝐢𝐚𝐧𝐚


Non a tutti è noto che alla metà del Cinquecento la parte più antica del palazzo del Quirinale a Roma era l’abitazione romana, “sul colle”, del cardinale ferrarese Ippolito II d’Este e che tale abitazione, con l’annesso giardino, venivano impreziositi da quanto via via emergeva dagli scavi fatti eseguire dal ricco Cardinale a Tivoli, in quella che era stata la villa dell’imperatore Adriano. Se già il papa Alessandro VI Borgia, nonno da parte materna del cardinale Ippolito II, aveva intrapreso scavi nella medesima Villa, nell’area in seguito denominata “Accademia”, saranno le attività finanziate dal figlio di Lucrezia Borgia a tramandare, fino ai giorni nostri, molte delle informazioni sulla Villa imperiale, così come appariva nel Cinquecento.

Il cardinale Ippolito II, infatti, aveva incaricato Pirro Ligorio, architetto e suo “antiquario”, di soprintendere gli scavi e di redigere una pianta della Villa. Ed è proprio dai testi di Pirro Ligorio che oggi è possibile avere un’immagine della Villa imperiale come appariva all’epoca delle più feroci spoliazioni di statue, marmi, decorazioni pavimentali e parietali. Tra tali testi, quelli pertinenti gli scavi finanziati dal Cardinale ferrarese sono i più completi. Vi si legge di numerosi ritrovamenti di statue tra cui una statua che il Ligorio la credette Cerere , essendo la sua antica testa coronata da un serto di spighe . Ma il prof . Nibby che ben considerolla , riconobbe non essere questa la Dea della terra e de ' misteri , ma una delle stagioni , per il contegno aperto , ilare , per i lineamenti giovanili della faccia , per la mossa che si presenta di una innocente donzella
che rilevando la veste , è sul punto di cominciare una danza. Il serto di spighe che le cinge il capo , ed ancor più il mazzo di spighe e papaveri , che il re stauratore gli diede nella destra mano , la fa distinguere dall'altre tre divisioni dell ' anno , e si conosce essere quella cui gli antichi diedero il governo diretto della stagione Estiva , che dava quel frutto che è il nutrimento dell’umanità
Fonte |
- “Memorie di Villa Adriana al Quirinale”, Mostra 3-31 luglio 2018, Archivio Storico del Palazzo Sant’Andrea
- Agostino Penna, Viaggio pittorico della Villa Adriana, Roma, 1836

lunedì 12 giugno 2023

Dintorni di Tivoli | Guida ai luoghi di Roviano

Gustosissima e interessante “Guida ai luoghi di Roviano”, edita dall'Associazione 68Quarti, con il contributo del Comune di Roviano e testi di Artemio Tacchia.




Nella presentazione del testo, il Sindaco Mattia Folgori sottolinea l'importanza dell'iniziativa intrapresa dall'Associazione: ”La Guida dedicata ai luoghi e località e relative memorie storiche ed aneddotiche dei luoghi del territorio Rovianese, ha lo scopo di preservarne la conoscenza e la memoria soprattutto nei giovani Rovianesi, ed essa contribuisce certamente a valorizzare il nostro patrimonio culturale”.



La guida riporta uno studio di Artemio Tacchia circa toponimi o nomi dei luoghi di Roviano, quelli più antichi, ma che abbracciano in realtà gran parte di Roviano, riportati in dialetto rovianese con aneddoti e storie tipiche della tradizione popolare rovianese. Vengono quindi citati luoghi come “ju purticàlle”, “ju tairàru”, “l'Hosteria de 'ndòniu 'e famóne”: in tutto 31 luoghi sufficienti per farsi un'idea di come si viveva a Roviano due/tre secoli fa.
“La guida ai luoghi di Roviano” è, inoltre, la base su cui l'Associazione 68Quarti ha sviluppato una simpatica versione rovianese del famoso “Monopoli”. “Rovianopoli” assegna nomi in dialetto alle caselle dei luoghi, strade, imprevisti, probabilità, personaggi. Ricco di modi di dire, proverbi, località del paese il Rovianopoli, come ricorda il Presidente dell'Associazione 68Quarti, Boris Tacchia, era destinato inizialmente a poche famiglie di amici e inaspettatamente durante le feste natalizia ha avuto un grande successo, tanto che si è stati indotti a confezionare circa 200 kit".